mercoledì 5 dicembre 2007

SENZA PAROLE dalla Tribuna di Treviso...

... speriamo che nessuno qui si interessi della cultura e della societa' italiane, ne' tantomeno della politica e dei politici, scelti democraticamente da noi italiani per rappresentarci dentro e fuori dai nostri confini nazionali... Ma la nostra storia di progressi e glorie e' finita con la Marcia su Roma?


Bettio (Lega): con gli immigrati usiamo i metodi SS


«Usare con gli immigrati lo stesso metodo delle SS: punirne dieci per ogni torto fatto a un nostro cittadino». Ha usato queste parole il consigliere leghista Giorgio Bettio, intervenuto durante il consiglio comunale per dare il suo appoggio all’ordinanza anti-sbandati sottoscritta da Gobbo e chiedere metodi più duri contro gli stranieri che abitano in città.

A dare il "la" all’invettiva del consigliere, a suo dire, «l’ennesimo sopruso patito da un inquilino dei palazzi dove abitano anche gli immigrati». Bettio accusa, ma non spiega quando e cosa sia avvenuto per scatenare tanta ira. «Non è possibile che gli immigrati vengano a vivere nei nostri condomini e poi comincino a comportarsi come Ras di quartiere o terroristi - dice - dovrebbero rispettare le regole e invece prima fanno finta di non capire poi, se redarguiti, passano alla minacce. Il decreto è troppo tenero».
E
lancia la sua proposta: «Gli immigrati che chiedono la residenza, se in possesso dei requisiti, dovrebbero essere messi sotto osservazione per sei mesi». Il piano, annunciato davanti ai volti increduli ma silenziosi dell’opposizione, suona più o meno come una prova d’esame: «Nel momento in cui ottengono la residenza - dice - la commissione dovrebbe assumersi il compito di seguirne gli spostamenti e controllarne il comportamento andando a chiedere informazioni anche ai vicini di casa. Passati questi primi sei mesi - continua Bettio - se gli stranieri si sono comportati bene, allora possono restare, in caso contrario devono essere sottoposti ad altri tre mesi di verifica e poi espulsi».

Poi l’affondo: «Sarebbe giusto fargli capire come ci si comporta usando gli stessi metodi dei nazisti. Per ogni trevigiano a cui recano danno o disturbo, vengono puniti dieci extracomunitari». Dal banco della giunta, Gobbo annuisce e l’opposizione lascia correre: «E’ da anni che viviano il fenomeno dell’immigrazione - dice Sbarra - e la Lega per propaganda, continua a spacciarlo come emergenza, invece di attivare tempestivamente politiche serie».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

il consigliere della lega ha perfettamente ragione. O gli extracomunitari la piantano di comportarsi come invasori in casa nostra o li ributtiamo a mare. è ora e tempo che si cominci a sparare sui gommoni in arrivo.
è anche ora di ripristinare la pena di morte in Italia

Anonimo ha detto...

d'accordo che il problema della delinquenza per mano di stranieri è un dramma da stroncare, però bisogna stare attenti a dire certe cose..qui mi sembra si stia esagerando..

Anonimo ha detto...

e qui si scatena la polemica! Bravo Giulio, ad accenderla, con una miccia distante 6ooo km - il che mi sembra quantomento paradossale!
A mio modesto parere, siamo TUTTI vittime di una informazione deviata: molti giornalisti si dedicano a fare i cronisti di nera invece che fare indagini serie; certo, è più facile parlare di crimini che andare alla radice del loro perpetrarsi - e magari far capire perchè ciò accade - così non si da fastidio a nessuno.
Di conseguenza, i politici più o meno populisti fanno leva con il piede di porco (e quelli della Lega Nord ne sanno qualcosa, dato che usano il maiale anche per scopi propagandistico-pseudo-religiosi) sulla pubblica opinione, ben oliata appunto con la vasella mediatica. Insegnava, per citare i famosi nazisti di cui sopra, la sottile e cristallina mente di Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich: "Decido io chi è il menico". Prima gli ebrei, ora i "foresti". Ma se il superministro era una persona molto capace, il serenissimo fesso inciampa nella banana dell'ignoranza (meglio non scherzare con la questione deportazione/guerra mondiale/xeno-fobia; -machia). Non è certo la prima volta: il presidente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti, nell'agosto 2006 se ne uscì con una pubblicità dal titolo "Il lavoro rende liberi" e continuando a intortarsi da solo nella sua stess ignoranza: "Non ricordo dove lessi questa frase ma fu una di quelle citazioni che ti fulminano all'istante perché raccontano un'immensa verità". La frase - repetita iuvant - troneggiava a monito sopra l'ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, caro il mio consigliere.
"La "gggente" ha paura...ci stuprano e ci violentano"..."TUTTI gli extracomunitari"; quanti luoghi comuni, eh? Forse la paura è del diverso in quanto tale; forse sarebbe utile vedere meno telegiornali, e leggere qualche articolo più serio e meditato, non fermarci alla cronaca dell'"hic et nunc", ma osservare le cose da un punto di vista più ampio.
Per il momento suggerirei un po' di serenissima seggezza a tutti, in primis al trevigiano leghista,
che immagino adori la saggezza popolare: "PRIMA DE PARLAR, TASI!"

p.s.: dedicato all'"anonimo": sarebbe bene che, dato che siamo persone di serie A - quelli di serie B vadano pure ai forni...giusto? - iniziassimo ad assumerci il peso delle nostre affermazioni, e quindi le firmassimo!